La crescita dei social media negli Usa si è arrestata, secondo Edison Research
il numero di utenti di Facebook rispetto al rapporto del 2017 ha perso 15 milioni nella fascia 15 - 24, i giovani migrano su piattaforme che danno esperienze più personalizzate.
Negli Stati Uniti, l'ascolto dell’audio digitale ha superato per la prima volta quest'anno le forme tradizionali di ascolto radiofonico.
I contenuti digital audio sono fruiti da diversi target, catturano soprattutto l'attenzione di quelli più giovani:
i due terzi della popolazione tra i 12-34 enni ascoltano musica su YouTube, ma crescono gli utenti attivi di tutte le piattaforme di streaming musicale. (
Fonte:
Emarketer)
L'
audio si presta al multitasking, a quei momenti in cui l’attenzione non può essere esclusiva di una sola attività: quando stai
cucinando,
pulendo,
allenandoti,
guidando,
aspettando un mezzo pubblico o facendo qualsiasi altra attività in movimento, in cui non puoi guardare un video ma solo ascoltare e
ciò che ascolti o cerchi in streaming spesso riflette il tuo umore, in tempo reale.
Ci sono persone che devono sempre ascoltare qualcosa, che si tratti di radio, una nuova playlist o di un podcast, utilizzano praticamente ogni occasione per consumare contenuti udibili e
ciò che ascoltano rappresenta i loro interessi.
Audio First
Il digital audio marketing oltre ad essere altamente misurabile, può essere mirato con estrema precisione; oltre ai criteri di targeting standard, come dati demografici, posizione e dispositivo (es.: un altoparlante intelligente anziché uno smartphone), si possono usare annunci audio contestuali e coerenti al marchio, consentendo così di raggiungere un pubblico qualificato con interessi ed esigenze pertinenti. Ed inoltre è molto più economico da produrre rispetto ad altre esperienze di spot pubblicitari.
Gli esperti dicono che anche durante l'ascolto passivo,
ciò che sentiamo rimane nella nostra mente 5 volte più a lungo delle cose che vediamo. (
Fonte:
Inc.com)
Nielsen Media Lab ha confermato questo studio:
gli annunci audio hanno il doppio della probabilità di aumentare l’intenzione di acquisto rispetto agli annunci display ed il ricordo del messaggio pubblicitario è superiore del 24%.
I dati confermano che sia il forte aumento di contenuti audio che di ascolto, tanto più nel 2020 in cui più o meno tutti abbiamo trascorso più tempo da soli o a casa ha accresciuto l’interesse per il digital audio marketing.
La Streaming Generation
Secondo IFPI, l'organizzazione che rappresenta l'industria della musica, sempre più persone amano ascoltare audiolibri, musica in streaming, radio online e podcast, il 79% della “Streaming Generation” (15-34 anni), ovvero il pubblico che unisce i Millennials (la generazione Y, nata tra il 1981 ed il 1996) e gli Zoomer (la generazione Z, compresa tra il 1997 ed il 2012)
trascorre 2,6 ore al giorno in compagnia di questi nuovi media audio, secondo alcuni dati ogni settimana si consumano
quasi 18 ore di contenuti audio. (
Fonte:
Report 2019 - IFPI)
Per gli appartenenti alla Generazione X, quella delle persone di mezza età nate tra il 1965 e 1980) la percentuale scende, ma rimane ugualmente alta, il 53%.
La “
Streaming generation” ha familiarità con ambienti e piattaforme digitali,
è desiderosa di costruire connessioni con i marchi che ama a cui attribuisce sempre di più il valore di
status symbol.
Non solo è “nativa digitale” ma anche multiculturale, si sente “cittadina del mondo” ciò si riflette sui c
onsumi di musica internazionali e di prodotti/brand globali.
Nonostante si sia tutti fortemente condizionati dall'aspetto fisico e dall'immagine,
si sta riscoprendo il valore del suono, grazie a tecnologie di “
voice recognition” e strumenti come Alexa ed Echo di Amazon, o Google Assistant, l’Home Pod di Apple stanno spingendo il
digital audio marketing verso nuovi territori inesplorati generando nei clienti nuove esperienze sensoriali.
Gli
smart speaker sono sempre più parte integrante della vita quotidiana, non solo tra le mure domestiche; a livello globale l’85% di possessori le utilizza per ascoltare musica in streaming e le nuovi abitudini connesse a questi nuovi touchpoint stanno ulteriormente arricchendo il customer journey (il processo di interazioni tra consumatori e brand). (Fonte:
Report 2020 NPR.org)
Quasi il 43% ascolta la musica più volte al giorno e un altro 20% lo fa almeno una volta al giorno.
A guidare i servizi di pure play music (a pagamento), nonostante la crescita stellare dei servizi di Amazon Prime è Spotify con una quota di mercato del 35%, segue Apple Music al secondo posto, Google con YouTube Music è quinta.
- Spotify: 286m utenti / 130m abbonati
- Apple Music: 60m abbonati
- Amazon Music: 55m clienti
- Tencent Music: 657m utenti / 42.7m abbonati
- YouTube Music: 1bn music users / 20m abbonati
- Pandora: 60.9m utenti / 6.2m abbonati
- SoundCloud: 175m utenti
- Deezer: 16m utenti / 7m abbonati
I numeri di Spotify
Spotify è il servizio di streaming audio globale più popolare, lanciato nel 2006 ora è disponibile in 79 mercati.
Sono 320 milioni gli utenti attivi mensilmente e grazie alla pandemia, nel 2020 sono cresciuti del 30%. (Fonte: Report Q3 2020 Spotify)
Se 144 milioni sono gli utenti Premium, ovvero gli abbonati,
il 55% utilizza la versione free, con spot pubblicitari ogni 30 minuti.
Il 72% dei Millennials utilizza l’account freemium e questi sono anche i principali destinatari della comunicazione pubblicitaria.
Spotify conta in Italia, circa 10 milioni di utenti unici attivi ogni mese, il 47% dei quali ha un’età compresa tra i 25 e i 44 anni, il 23% degli utenti sono freemium ed hanno una laurea e il 32% ha una capacità di spesa medio alta avendo un reddito minimo superiore ai 30.000€ annui.
Se pensate che le persone che usano Spotify trascorrono, in media 2,5 ore al giorno, anche Spotify diventa una piattaforma unica per la promozione per il proprio brand.